Snam compra asset di Edison per 225 milioni

Il deal conferma le indiscrezioni. A San Donato andranno sia il metanodotto Itg sia la quota del 7,3% del
rigassificatore di Rovigo

Mancavano praticamente solo le cifre, ma alla fine, come anticipato da MF-Milano Finanza il 22 giugno, la trattativa tra Edison e Snam sia per il metanodotto che collega il terminal off-shore di Cavarzere all’hub di Snam Rete Gas a Minerbo sia per la quota del 7,3% del rigassificatore di Rovigo, si è risolta entro la fine di luglio. Da un lato la volontà di Snam di rafforzare le infrastrutture in Italia e mettere a frutto ulteriori strategie nella gestione integrata del sistema gas, dall’altra l’esigenza di Edison di ottenere liquidità da investire per il nuovo sviluppo strategico che passerà per le rinnovabili. Ed è così che ieri il gruppo di San Donato ha sottoscritto con Foro Buonaparte l’accordo definitivo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Infrastrutture Trasporto Gas (Itg) e del 7,3% del capitale di Terminale Gnl Adriatico srl (Adriatic Lng).

Il controvalore è di 225 milioni ed è soggetto a un aggiustamento di prezzo al closing, atteso per fine anno. Inoltre, nel caso in cui Adriatic Lng sottoscriva nuovi contratti di utilizzo della capacità del terminale, il gruppo guidato dall’ad Marco Alverà riconoscerà un ulteriore corrispettivo all’azienda amministrata da Marc Benayoun sotto forma di earn-out. Per quanto riguarda la partecipazione nel rigassificatore di Rovigo, questa è subordinata al mancato esercizio di prelazione garantiti agli altri soci Exxon Mobil (70,7%) e Qatar Terminal Company Limited (22%) ma che non pare ostacoleranno il colosso del gas.

Itg è il terzo operatore italiano nel trasporto del gas naturale (con una capacità di 9,6 miliardi di metri cubi di gas) e gestisce il metanodotto che collega Cavarzere (Veneto) a Minerbio (Emilia Romagna), collegando il terminale di rigassificazione Adriatic Lng alla rete nazionale di trasporto. Alverà ha spiegato come l’investimento abbia permesso di rafforzare le strutture in possesso del gruppo, «aggiungendo un tratto importante di rete e connettendo un entry point strategico che Snam non presidiava». Da parte sua, Edison intende investire le risorse liberate dalla cessione di questi asset considerati non più strategici in Italia nel breve periodo per sostenere il piano di sviluppo strategico di Edison che prevede il rafforzamento nelle rinnovabili, con l’obiettivo di avere il 40% del mix produttivo da fonti green entro il 2030, e l’ampliamento della propria base clienti.

Fonte: Nicola Carosielli – MF