Retail, consumatori ancora legati alla tutela e la concorrenza soffre

Per i domestici cala ancora tasso di uscita, sui prezzi “vi nce” (con i distinguo del caso) sempre il tutelato ma sul libero offerte migliori. Il nodo morosità. L’Autorità: “Limitare potere mercato e aumentare capacitazione”

In vista del superamento della tutela dal 1° luglio 2019 “occorre limitare l’esercizio del potere di mercato promuovendo la concorrenza e lo sviluppo dei concorrenti degli operatori storici, ma soprattutto favorire la maggior partecipazione della domanda, anche al fine di accrescere la consapevolezza e la fiducia dei clienti circa i benefici, anche in termini di prezzo, ottenibili attraverso il cambio di venditore, al fine di permettere loro di discernere le scelte per loro più congeniali e convenienti”.
E’ quanto afferma l’Autorità per l’energia nel “Monitoraggio retail 2016”, anche alla luce di quanto evidenziato nel rapporto: ossia, che i clienti domestici sono ancora molto legati alla tutela (con tassi di passaggio verso il libero in diminuzione) mentre l’aumento del numero degli operatori non corrisponde a un pari incremento della concorrenzialità del mercato, che resta “limitata” anche a causa “dell’inerzia di una consistente quota di clienti”. Il tutto tenendo conto di una “maggiore dinamicità” nel settore gas e soprattutto per i clienti di maggiori dimensioni nell’elettrico (sia “Bt altri usi” che “MT”).

Sul fronte prezzi, i domestici continuano mediamente a pagare di più sul libero rispetto al tutelato, pur ricordando l’Autorità che il raffronto non tiene conto dei vantaggi derivanti dalle offerte a prezzo fisso e dai servizi aggiuntivi. Per contro, le migliori offerte sul libero “sono assai più convenienti” delle migliori sul tutelato, a conferma della scarsa capacità dei clienti di approfittarne. Il numero dei reclami si mantiene basso ma in lieve aumento. Tra i nodi segnalati nel rapporto c’è poi quello della morosità: “desta preoccupazione” la capacità di saldare i debiti da parte dei clienti.
Scendendo più nel dettaglio, per i clienti domestici elettrici prosegue la diminuzione iniziata nel 2014 del tasso di uscita dal tutelato verso il libero (3,3% nel 2016), con un rapporto tra uscite e entrate di 5 a 1 (stabile). Inoltre, la maggior parte dei clienti passa sul libero non di propria iniziativa e restando con il proprio fornitore in tutela, sebbene in quest’ultimo caso con un lieve calo rispetto al 2015: 64% contro 67%.

Tale trend è predominante anche per i “BT altri usi” ma in maniera sensibilmente minore (56%). Qui, inoltre, il tasso di uscita dalla maggior tutela aumenta dello 0,3%, per la prima volta dal 2013. “Questa importante inversione di tendenza – rimarca l’Autorità – potrebbe significare che l’attenzione degli operatori sul mercato libero si stia concentrando anche sui clienti caratterizzati da minori consumi annui” rispetto agli “MT”, che dal canto loro confermano “condizioni di effettiva concorrenza”.
Venendo proprio ai livelli di concentrazione, gli indici in termini di energia fornita “non migliorano” mentre quelli in termini di punti serviti sono “in leggero aumento”. Malgrado la costante crescita del numero di operatori (da 219 a 373 nel periodo 2012/2016, con 45 new entry nell’ultimo anno), infatti, si assiste a una maggiore frammentazione delle loro quote di mercato. Mentre quelle dei primi due operatori crescono (Enel con il 50,4% per i domestici, il 24,5% per i BT altri usi e l’11,8% per MT; Eni con quote rispettivamente pari a 14,2%, 4,1% e 5,2%). “Se da un lato le barriere all’entrata sembrano non essere così elevate – afferma l’Aeegsi – dall’altro permangono consistenti barriere alla crescita nel settore della vendita ai clienti domestici, meno presenti nel settore della vendita ai clienti BT altri usi e associate ad un rilevante vantaggio competitivo dei gruppi che operano come esercenti la Maggior tutela nel portare i propri clienti sul libero mercato. Se dunque vi siano delle opportunità di crescita nel libero mercato, i fornitori di piccole dimensioni riescono a beneficiarne con difficoltà”.
Nel gas, i piccoli-medi operatori riescono invece a conquistare quote di mercato, sebbene la concorrenza si sviluppi più a livello regionale o sub-regionale piuttosto che nazionale. Più in generale, rimarca il rapporto, il settore “ha esibito alcuni timidi segnali di maggiore dinamicità” rispetto all’energia elettrica.
Sul fronte prezzi, come detto, “sembra emergere, così come per gli anni passati, che le rilevazioni relative ai costi sostenuti dai clienti domestici che accedono al mercato libero si attestano su valori mediamente più elevati rispetto ai valori rilevati nei regimi di tutela”. Il tutto tenendo conto dei distinguo già rimarcati e della possibilità di trovare offerte particolarmente convenienti sul libero, in particolare online. Riguardo al numero di offerte, la media è di circa 44 nell’elettrico e 25 nel gas.
L’indice di reclamosità nell’elettrico sale lievemente all’1,5% per i domestici a circa 190 mila reclami, di cui il 70% sul libero. Un livello “residuale” che è però “necessario continuare a monitorare”, dice l’Aeegsi. Nel gas si conferma il trend discendente sul libero e stabile per la tutela.
Venendo alla morosità, la capacità di saldare il debito dopo aver ricevuto la notifica di sospensione della fornitura si è ridotta in entrambi i settori. Inoltre, “si conferma che il peso del credito di lungo periodo (in essere da più di 180 giorni) è complessivamente aumentato nel corso del quinquennio rispetto a quello di medio e corto periodo”. Ciò, sottolinea il rapporto, “evidenzia un elemento di criticità per lo sviluppo della concorrenza in quanto l’aumento della necessità di cassa per i venditori può costituire una barriera alla crescita degli operatori di dimensioni ridotte, e potrebbe ripercuotersi indirettamente sui prezzi praticati alla generalità dei clienti finali”.

Da sottolineare infine che per i prossimi monitoraggi l’Aeegsi conta di poter fornire dati più puntuali e completi grazie all’utilizzo del SII. Inoltre, ulteriori “evidenze” sull’evoluzione dei mercati retail “potranno essere oggetto di trasmissione al Mise nell’ambito dello specifico rapporto redatto in adempimento” alla Legge concorrenza.

Fonte: Quotidiano Energia