Correttivo Tee, decreto firmato. Ora alla Corte dei Conti

Ma la scadenza del 31 maggio è dietro l’angolo. Aiget: “Il provvedimento è un positivo passo in avanti”

Sul decreto correttivo dei Titoli di efficienza energetica arriva la firma dei ministri dello Sviluppo economico e
dell’Ambiente. Ma a questo punto appare assai difficile che il provvedimento, che aveva incassato l’intesa dell’Unificata il 19 aprile, sia operativo prima della scadenza del 31 maggio, ossia il termine entro il quale i distributori obbligati di elettricità e gas potranno comunicare al Gse la richiesta di annullamento dei titoli ai fini dell’assolvimento dell’obbligo 2017.

Dopo la firma di Calenda e Galletti (quella del titolare dell’Ambiente giunta alla fine della scorsa settimana) il decreto passa infatti ora alla Corte dei Conti, che ha però 60 giorni di tempo per la registrazione del provvedimento, prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Per il 31 maggio, a meno di sorprese, le novità pensate per garantire maggiore flessibilità ai soggetti obbligati e tra queste i cosiddetti “titoli allo scoperto”, potrebbero dunque non essere entrate in vigore.
Intanto il provvedimento viene promosso da Aiget che lo ritiene “un positivo passo in avanti”. “Accogliamo con favore le finalità dello schema di decreto correttivo” sui Tee, sottolinea l’associazione in una nota. Il testo “in primo luogo”, afferma Aiget, “introduce misure per sostenere e semplificare la capacità del meccanismo di generare liquidità di titoli sul mercato. Vengono finalmente superate le criticità riscontrate nel passato legate concetto di addizionalità, nell’ottica di non limitare i titoli emessi ad una quota ridotta di risparmi rispetto alle baseline tecnologiche di settore, ma di valorizzare l’intero saving energetico misurato, e di fornire regole chiare agli operatori per poter sviluppare i progetti di efficientamento energetico”.

Sempre nell’ottica di favorire la liquidità del mercato, continua l’associazione, “l’auspicio è che con la pubblicazione degli attesi progetti standardizzati, alle nuove tipologie di intervento ammissibili, si possa favorire la presentazione dei progetti. Intervento, questo, tanto auspicato anche dai trader per rilanciare il mercato dei titoli”.
Quanto infine all’introduzione di un valore massimo pari a 250 euro per la negoziazione dei titoli, “che di per sé
rappresenta un’anomalia all’interno di un mercato, l’auspicio”, conclude l’associazione, “è quello di dare nuova fiducia al meccanismo dei titoli di efficienza energetica”.

Fonte: QE