Bollette luce e gas, cosa ci aspetta da qui alla fine della Maggior tutela

Le tre opzioni: maggior tutela, offerta simile e mercato libero. Il confronto con l’Europa e l’ipotesi delle aste per assegnare i clienti che non decidono

Il ddl Concorrenza e la fine della Maggior tutela nel 2019
E ora che succede? Per mesi abbiamo ricevuto telefonate che ci offrivano nuove condizioni contrattuali per luce e gas per passare al mercato libero in vista della fine della Maggior tutela (la fornitura di energia a prezzi stabiliti dall’Authority) a partire da metà 2018. Invece un emendamento del ddl Concorrenza, che andrà in aula al Senato mercoledì, ha posticipato il termine del mercato tutelato al 1° luglio 2019. «Ci dobbiamo muovere con grandissima prudenza perché riguarda 23 milioni di consumatori. Dobbiamo essere sicuri che ci siano tutte le garanzie, che non ci siano aumenti di prezzi», ha spiegato in più occasioni il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda.

Le associazioni dei consumatori hanno tirato un sospiro di sollievo anche se non sono pienamente soddisfatte perché avrebbero preferito il mantenimento del mercato tutelato e non solo per un anno in più. Meno soddisfatti gli operatori, che parlano di occasione mancata e vedono nel mercato libero obbligatorio nuove opportunità. Del resto non è un caso se nel settore elettrico — come spiega l’Autorità per l’energia nel suo «Monitoraggio dei mercati retail» — è stato costante l’incremento del numero di operatori attivi nel mercato libero per tutte le tipologie di clientela («i gruppi societari attivi sono passati dai 219 del 2012 ai 335 del 2015») . Il report constata che il servizio di maggior tutela «rappresenta ancora la modalità di fornitura prevalente, pur in continua diminuzione dal 2012», è scelto da oltre due terzi delle famiglie per «la limitata conoscenza delle opportunità e degli elementi del mercato, oltre che per una minore appetibilità per i venditori». C’è anche un altro aspetto: «Le rilevazioni relative alla spesa sostenuta dai clienti domestici sul mercato libero nel biennio 2014-2015 — spiega l’Authority — sembrano attestarsi su valori mediamente più elevati rispetto a quelli nei regimi di tutela» e questo perché il prezzo «comprende una quota di elementi aggiuntivi alla fornitura di energia».

La Maggior tutela La fine del servizio di Maggior tutela
per la fornitura di energia e gas sarà posticipata dalla metà del 2018 al 1° luglio 2019. Il testo andrà in aula al Senato mercoledì. Sono 23 milioni i clienti domestici ancora nel servizio di Maggior tutela: il prezzo dell’elettricità e del gas viene stabilito ogni 3 mesi dall’Autorità dell’energia. Dalla metà del 2019, salvo ulteriori novità, esisterà solo il mercato libero ma al momento i consumatori hanno ancora due anni per scegliere l’operatore con cui attivare la fornitura quando non ci sarà più la rete dell’Authority.

Il mercato libero
Il mercato per il gas è stato liberalizzato in Italia nel 2003, quello per l’elettricità dal luglio 2007. Da allora i consumatori sono completamente liberi di scegliere il fornitore. Chi opta per il mercato libero, osserva uno studio di Nomisma Energia su come abbandonare la Maggior tutela, è un cliente attento non solo al risparmio ma a tutte le novità che la tecnologia può offrire. La «battaglia» tra gli operatori si gioca infatti più sui servizi che sullo sconto (può essere applicato solo sulla componente energia che pesa per il 47% del prezzo finale).

Le opportunità della «Tutela simile»
Per traghettare i consumatori verso il mercato libero l’Autorità per l’energia ha lanciato nel gennaio scorso la «Tutela simile» destinata ai clienti ancora in Maggior tutela (famiglie e piccole imprese). È una tipologia di contratto di fornitura di elettricità che dura 12 mesi, non rinnovabile, e che si può stipulare solo via web (www.portaletutelasimile.it). Alla scadenza il cliente può scegliere se rimanere con lo stesso fornitore, cambiarlo o tornare in maggior tutela fin quando sarà possibile. Gli sconti vanno dai 115 euro di Engie fino ai 10 di Sinergas.

Il confronto nella Ue
Uno dei capisaldi della Ue è il mercato unico per i beni e i servizi. Per armonizzare e liberalizzare il mercato dell’energia, tra il 1996 e il 2009 sono stati adottati tre pacchetti legislativi con misure sull’accesso al mercato, la trasparenza, la tutela dei consumatori e la regolamentazione. Il governo ha fissato la fine della Maggior tutela per rispondere alle direttive Ue. Il prezzo tutelato per la Ue deve rispettare il principio di proporzionalità e deve essere limitato nel tempo. Ma viene riconosciuto il diritto alla fornitura di energia elettrica a prezzi ragionevoli 6.L’ipotesi asta per chi non decide Il posticipo al primo luglio del 2019 della fine della Maggior tutela non risolve tutte le criticità. È rimasta sul tavolo l’ipotesi di possibili aste tra operatori per «vincere» quei clienti che non decidono di andare sul mercato libero anche quando finirà la Maggior tutela (il precedente è il meccanismo di salvaguardia applicato ai clienti non domestici nel 2007). Ma «la teoria economica e l’esperienza indicano — osserva Nomisma Energia — che le aste limitano la libertà dei consumatori».

Fonte: Francesca Basso – Corriere della Sera