Boeing, primo volo sperimentale per il taxi volante elettrico e a guida autonoma

“Nel giro di un anno siamo passati dal disegno del concept al prototipo volante”

La nuova “battaglia” per il controllo dei cieli è una sfida tecnologica elettrica ed a volo autonomo. Il colosso americano Boeing ha dimostrato di non essere disposto a cedere ad alcun rivale la sua supremazia economica (ha una capitalizzazione di 201 miliardi di dollari). Attraverso la controllata Aurora Flight Sciences, acquisita nel 2017 con un’operazione dal costo rimasto coperto dal massimo segreto, ha effettuato il primo volo sperimentale del proprio taxi aereo. La prova si è svolta a Manassa, in Virginia, ed è durata circa un minuto. Nel febbraio del 2018 la rivale europea Airbus (73 miliardi) aveva testato il proprio eVtol (electric powered vertical takeoff and landing) che era rimasto in aria per 53 secondi.

I piccoli aerotaxi a decollo e atterraggio verticale sembrano rappresentare una delle alternative ai problemi della mobilità urbana. Resta da capire quanto “democratica”, visto che i prezzi potrebbero non essere esattamente accessibili. Come Boeing altre decine di società lavorano a progetti analoghi. Tanto che la stessa Aurora Flight Sciences era stata indicata da Uber fra i partner della propria “visione”: la società pianifica l’avvio dei servizi di Uber Air nel 2023. Il prototipo della Boeing è lungo poco più di nove metri e largo otto e mezzo. La sua autonomia dichiarata supera di poco gli 80 chilometri. La propulsione è elettrica e le brevi operazioni di decollo, volo e atterraggio sono state compiute senza pilota. Greg Hyslop, chief technology officer di Aurora, ha sottolineato come “nel giro di un anno siamo passati dal disegno del concept al prototipo volante”. All’interno di Boeing si lavora anche a droni commerciali, come il cargo volante da quasi 230 chilogrammi di carico che verrà sperimentato all’esterno nel corso dell’anno.

Per rendere efficienti e sostenibili i taxi volanti è necessario garantire un rassicurante raggio d’azione ed anche più posti per i passeggeri. Senza contare un’evoluzione della normativa in senso più permissivo. Considerati i timori per la sicurezza gli ostacoli potrebbero essere molti e non facili da superare. Quello che non manca è la concorrenza: al recente Ces di Las Vegas, la Bell aveva presentato un modello in scala battezzato Nexus. Tra le altre società impegnate ci sono la Volocopter, la Ups, la Intel, la Lilium o la Kitty Hawk nella quale ha investito Larry Page, uno dei fondatori di Google. Ha già messo a punto il Cora, uno evtol a due posti da 100 km di autonomia e 180 km/h di velocità massima con 12 metri di apertura alare, ed il Fleyer. Secondo gli analisti di Morgan Stanley, l’industria dei taxi volanti potrebbe avere un fatturato, nel 2040, compreso fra i 570 e i 2.500 miliardi di euro.

Fonte: Mattia Eccheli – La Stampa