Tutti con l’auto elettrica: l’energia sarà sufficiente?

Nel prossimo futuro è atteso un forte aumento di vetture elettriche sulle strade. Non manca chi nutre dei dubbi sulla tecnologia. La parola a un esperto

Nell’industria automobilistica è un dibattito aperto tra produttori tradizionali e innovativi. La mobilità elettrica prende comunque sempre più piede. Lo sostiene anche Stefan Bratzel, fondatore del Center of Automotive Management, secondo cui dopo la metà del prossimo decennio sulle strade crescerà sensibilmente il numero di vetture elettriche. Non manca però chi nutre dei dubbi sulla tecnologia. Ne parliamo con Andreas Herrmann, professore di economia all’Università di San Gallo.

Meglio rinunciare agli spostamenti?
Per migliorare il bilancio ecologico, sarebbe meglio non consumare affatto energia. Non converrebbe dunque circolare meno in macchina? Non secondo Herrmann, poiché gli inconvenienti non mancherebbero: «Il benessere della Svizzera si basa molto sulla particolare mobilità del nostro paese». Si dovrebbe piuttosto pensare a sistema intelligente di interscambio tra il mezzo pubblico e quello privato: il primo per le grandi distanze, le vetture elettriche per percorrere il tratto finale.

La rete elettrica collasserà?
Se tutti dovessimo improvvisamente rinunciare al carburante tradizionale per passare alla mobilità elettrica, la rete di distribuzione dell’elettricità potrebbe effettivamente collassare? «Sì, può succedere se gli abitanti di un palazzo con trenta appartamenti caricano le loro vetture contemporaneamente» afferma Herrmann. Per questo motivo, assieme allo sviluppo delle vetture elettriche bisogna anche migliorare la produzione di energia alternativa. Si dovrebbe puntare su quella solare.

L’impatto delle batterie
«Il bilancio complessivo della tecnologia dell’elettrico è critico» dice Hermann, parlando di produzione e smaltimento delle batterie. Oltre a metodi di produzione inquinanti, bisogna anche considerare il consumo di materie prime rare. Tuttavia i motori elettrici sarebbero, a parere di Herrmann, in vantaggio sulla tecnologia diesel: «Nell’elettrico si prevedono ancora dei considerevoli miglioramenti». Il motore a combustione è ormai ben sviluppato. E anche mettendoci più impegno, si riescono ad apportare solo piccoli miglioramenti.

Posti di lavoro a rischio?
La mobilità elettrica mette a rischio posti di lavoro? Secondo Herrmann nell’industria automobilistica europea gli impieghi sono a rischio soprattutto perché si è restati indietro rispetto all’Asia. Nell’ambito della mobilità elettrica, la Cina avrebbe già da tempo una posizione dominante. Attualmente tutte le batterie e i software di controllo arrivano dall’Asia afferma l’esperto. Per l’Europa è fondamentale svilupparsi in questi ambiti, altrimenti una buona parte della produzione avverrà in Asia.

Fonte: Ticino Online