Riscaldamento e trasporti, come limitare l’impatto sull’aria

Lo studio della Fondazione per lo sviluppo sostenibile presentato oggi a Roma

“Traffico stradale, combustione di biomasse e agricoltura sono i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico nelle nostre città”, che causa danni alla salute e all’economia. Le soluzioni vanno trovate in azioni coordinate e coerenti che non lascino gli enti locali abbandonati a se stessi. Questo il messaggio veicolato dal rapporto “La sfida della qualità dell’aria nelle città italiane”, messo a punto dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile con la collaborazione di Enea e la partecipazione di Ferrovie dello Stato, e presentato questa mattina a Roma.

Secondo lo studio “in Europa i costi esterni dell’inquinamento atmosferico variano da 330 a quasi mille miliardi di euro, tra il 2% e il 6% del PIL comunitario”. L’Italia, in particolare, non è in linea con i nuovi obiettivi europei al 2030 di riduzione delle emissioni per quattro inquinanti su cinque, ed è in procedura di infrazione europea (in buona compagnia) per il mancato rispetto dei limiti di PM10 e NO2. E, soprattutto, “presenta livelli record per le concentrazioni di PM2,5 tra i Paesi dell’Europa occidentale”. Il punto è che “con le politiche messe in atto negli ultimi anni l’Italia non raggiungerà livelli sufficienti di miglioramento della qualità dell’aria nelle città”.

Il rapporto sottolinea le lacune che esistono dal punto di vista della rilevazione e dell’analisi dei dati, ma individua comunque i fronti più insidiosi. Nel settore dei trasporti “si riducono le emissioni, ma rimane uno dei settori più critici, soprattutto per gli ossidi di azoto. In Italia e in Europa la dieselizzazione del parco autoveicolare ha aumentato l’impatto negativo sulla qualità dell’aria” e “le emissioni reali dei veicoli, in particolare di quelli diesel, non corrispondono a quelle dichiarate in fase di omologazione e il sistema degli standard Euro non ha prodotto i risultati attesi”. Quanto al settore residenziale, è “la prima sorgente nazionale di particolato atmosferico: l’andamento delle emissioni di PM2,5 da residenziale, secondo le recenti revisioni delle stime inventariali, è particolarmente critico”, anche perché tra il 1990 e il 2015 i consumi energetici di biomassa nel settore residenziale sono più che raddoppiati” e “secondo l’Ispra, la combustione di biomasse è responsabile del 99% delle emissioni di particolato del settore residenziale”.

Fronte caldo anche quello dell’agricoltura e della zootecnia, con emissioni in calo ma con la responsabilità del 96% dell’ammoniaca (NH3), un importante precursore del particolato atmosferico. Quanto alla produzione elettrica, “le emissioni della generazione elettrica sono scese in modo consistente negli ultimi decenni, ma la produzione da carbone continua ad avere un impatto rilevante”. Nel settore dell’industria “l’impatto si è ridotto significativamente negli ultimi anni grazie alle nuove tecnologie, ma rimane comunque importante”.

Dieci e proposte formulate dalla Fondazione di Edo Ronchi. Una strategia nazionale per la qualità dell’aria per non lasciare soli gli amministratori locali; l’integrazione degli obiettivi sul clima e sull’inquinamento atmosferico nelle politiche energetiche nazionali; anticipare l’emergenza, intervenendo prima che si raggiungano livelli critici di inquinamento, finanziando ricerca e attività di monitoraggio; cambiare il modo di muoversi in città, riducendo drasticamente l’uso dell’auto privata e puntando a meno di 500 auto ogni mille abitanti; riallocare gli investimenti pubblici e privati, privilegiando un trasporto pubblico, condiviso e integrato; migliorare radicalmente le performance ambientali dei mezzi di trasporto: meno gasolio e benzina, più elettrico, ibrido plug-in e gas; avviare un efficace programma di riqualificazione profonda degli edifici pubblici e privati; varare delle linee guida nazionali sull’utilizzo delle biomasse per il riscaldamento domestico; coinvolgere il settore agricolo e zootecnico; portare la produzione industriale ad adottare gli standard più avanzati tra le migliori tecnologie disponibili.

Fonte: Staffetta Quotidiana