Rincari in bolletta da sospetta speculazione MSD: Enel e Sorgenia nel mirino dell’Antitrust

L’AGCM ha disposto l’avvio di due procedimenti istruttori, uno nei confronti di Enel e l’altro nei confronti di Sorgenia Per guadagnare dal dispacciamento avrebbero violato la normativa sulla concorrenza nella gestione degli impianti nell’area di Brindisi.

Nuovo capitolo nella vicenda dei sospetti fenomeni speculativi avvenuti in primavera sul mercato dei servizi di dispacciamento (MSD), che hanno portato ad un sensibile rincaro delle bollette per il trimestre luglio – settembre. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti disposto l’avvio di due procedimenti istruttori, uno nei confronti di Enel e l’altro nei confronti di Sorgenia (in allegato in basso). Tali operatori – spiega l’Antitrust “avrebbero violato la normativa sulla concorrenza applicando prezzi eccessivamente gravosi nella vendita a Terna dei servizi di accensione dei propri impianti al minimo tecnico nell’area di Brindisi, indispensabili per garantire la tensione della rete elettrica locale.”

L’avvio dei procedimenti è stato notificato ieri nel corso di alcune ispezioni effettuate dall’Autorità in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. I procedimenti sono stati avviati su segnalazione dell’Autorità per l’energia, la quale ha riportato che, nel periodo 27 marzo – 15 giugno 2016, Enel e Sorgenia avrebbero cambiato la loro strategia di offerta dell’energia prodotta dagli impianti situati nell’area di Brindisi (avevamo denunciato il fenomeno tra i primi in questo articolo: “Allarme costi sul mercato del dispacciamento elettrico. Chi ci sta guadagnando?”). In particolare – spiega l’Antitrust – le condizioni di offerta di entrambi gli operatori sui mercati all’ingrosso avrebbero determinato il tendenziale azzeramento dei programmi di produzione dei rispettivi impianti nella zona, che sono quindi risultati “spenti” ad esito di tali mercati. “In tali circostanze – si legge in una nota AGCM – al fine di garantire l’esercizio in sicurezza della rete elettrica locale, il gestore della rete di trasmissione nazionale – Terna – è stato obbligato a richiedere alle società l’avviamento di alcune unità produttive sul mercato dei servizi di dispacciamento.

Tanto Enel Produzione quanto Sorgenia si sono, quindi, trovate nella condizione di fornitore indispensabile in talune fasce orarie del periodo in questione, posizione sulla quale sembrano aver fatto leva per imporre a Terna prezzi eccessivi, che parrebbero prima facie sproporzionati rispetto al costo del servizio offerto”. Secondo dati Aeegsi, il maggior costo pagato da Terna per l’approvvigionamento dei servizi di regolazione della tensione nell’area di Brindisi nei primi sei mesi del 2016 è stato superiore di circa 320 milioni di euro rispetto alla spesa sostenuta nello stesso periodo dell’anno precedente. Soldi che come sappiamo vengono dalle bollette elettriche e dunque un costo che si riversa quindi su tutti gli utenti. Proprio i presunti fenomeni speculativi su MSD infatti sono stati tra le cause di un aumento del 4,3% della bolletta dell’utente tipo per il trimestre luglio-settembre. Aumenti che il Tar aveva congelato a fine luglio ma che poi ha sbloccato (e che dunque saranno pagati per le fatture sui consumi da luglio a settembre) imponendo che vi siano rimborsi automatici qualora i rincari risultino illegittimi nel giudizio di merito, fissato per il 16 febbraio 2017.

Fonte: Qualenergia