Operare nel mercato elettrico liberalizzato

I vantaggi del mercato elettrico liberalizzato

Uno dei vantaggi del mercato elettrico liberalizzato, a differenza del mercato vincolato, è che si può negoziare praticamente “tutto” (prezzo, tariffa, condizioni di pagamento, ecc.), ciò ovviamente nei limiti di Legge ed in particolare nei limiti imposti dall’Autorità dell’energia. Giova ricordare che, mentre la produzione e la vendita di elettricità è liberalizzata, gli altri oneri tipici dell’energia sono vincolato a prezzi amministrati e non negoziabili.

Il fornitore grossista quindi, deve sempre fare offerta tenendo ben presente i propri costi di approvvigionamento, che dipendono dall’efficienza dei propri impianti: questi sono il vero termometro del suo livello di competitività. Per quanto riguarda i costi di trasporto, distribuzione, oneri di sistema ed accise fiscali, questi sono funzioni di un quadro regolato e normato che lascia limitati spazi di intervento ed ottimizzazione per l’utente finale.

Il costo di fornitura du un utenza in regime di libero mercato è dato dalle seguenti componenti:

  • Costo di approvvigionamento dell’energia elettrica
  • Perdite di rete (funzione del livello di tenzione)
  • Oneri di trasorto, distribuzione, dispacciamento
  • Oneri di sistema elettrico (componenti A, UC)
  • Eventuali penali per mancato rifasamento
  • Accise erariali e provinciali
  • IVA di Legge

Pur in presenza di una offerta elettrica estremamente eterogenea e creativa (sconti, bonus, giorni gratis, premi fedeltà, ecc.), è importante tenere presente che in realtà l’unica leva commerciale a disposizione del fornitore grossista è rappresentata dalla prima nell’elenco riportato, ovvero il costo di approvvigionamento dell’energia elettica. Tutte le altre voci devono essere infatti sostenute dal fornitore grossista e rigirate al cliente finale in modalità “passante”, senza alcun ricarico.

Il costo finale per l’utente è quindi un costo industriale, che deve essere confrontato con i costi corrispondenti della analoga tariffa a mercato vincolato: in alcuni casi il confronto potrebbe mostrare che il costo a mercato libero è superiore al costo del mercato vincolato: ciò non è anomalo, ma dipende dalle modalità con cui l’utente preleva energia. In questi casi, per quanto ovvio, all’utente in questione converrà rimanere ancora nel mercato vincolato, verificando periodicamente in futuro le nuove opportunità che si possono prospettare.
Una volta identificato il fornitore a mercato libero ed ottenuto un congruo prezzo o sconto sulla tariffa amministrata dalla AEEG, si può sottoscrivere con questo un nuovo contratto di fornitura, verificando ovviamente che questo riporti esattamente le caratteristiche dell’offerta ma, di più, sarà opportuno:

  • Verificare e negoziare le condizioni di pagamento: alcuni fornitori elettrici concedono pagamenti a 50-60 giorni, contro gli attuali tipici 20 giorni data fattura; questo equivale ad uno sconto aggiuntivo di almeno lo 0.5%, agli attuali costi del denaro;
  • Verificare le date di scadenza, di preavviso e di recesso unilaterale: tipicamente sono proposti contratti di fornitura della durata di un anno, con preavvisi di 60-90 giorni; va verificato se queste condizioni siano opportune e compatibili con le esigenze e la policy aziendale.

Per quanto riguarda il recesso unilaterale, è una clausola di anticipato scioglimento del contratto a favore dell’utente. In questo caso è molto opportuno negoziare una riduzione di tale durata a tre o a due mesi, in modo da poter cogliere con tempestività nuove eventuali migliorative opportunità di acquisto energia sul mercato libero.

Per quanto riguarda la disdetta, si rammenta che, per gli utenti con contratto annuale a mercato vincolato, essa non può essere superiore ad un mese solare.

Energy key topics

Argomenti maggiormente richiesti