«Pesa un anno con il 60-80% di neve in meno»
Come giudica la situazione attuale, di attenzione o già di criticità? «Sicuramente di attenzione. Questo è un anno complesso, che può diventare di criticità se dovesse perdurare questa situazione. Perché già si parte da un livello più basso se continua così è chiaro che i problemi poi aumentano».
Tanti invasi sono ai minimi termini. La vostra capacità di quanto si è ridotta? «Il livello degli invasi effettivamente non è molto alto. Ma il vero problema, almeno per noi, è la scarsità di precipitazioni nevose durante l’inverno. Al di là di quello che si può trattenere negli invasi che sembra tanto, in realtà è molto poco rispetto al bacino naturale».
È nevicato davvero così poco in Trentino lo scorso inverno? «Purtroppo sì. Le nostre stime parlano di un 60-80% di disponibilità in meno rispetto alla media degli ultimi tre anni. Questo è un dato certo, che si traduce in bacini quasi a secco proprio in questa stagione quando invece storicamente lo scioglimento delle nevi ci consentiva di spingere al massimo la produzione».
Quanto pesa questa situazione sui vostri conti? «È chiaro che gruppi come il nostro che hanno una parte importante della produzione legata all’idroelettrico quando la produzione cala ne risentono, mentre negli anni record come può essere stato il 2014, l’idrolettrico dà una spinta notevole. Noi però siamo attivi anche nella distribuzione e nella commercializzazione e questo ci consente di chiudere comunque con dati positivi».
Fonte: Paolo Baroni – La Stampa