Nucleare Francia, Edf ufficializza ritardi nel riavvio di Tricastin

Intanto, allarme delle rappresentanze dei lavoratori: “Rischio blackout”

Dopo le indiscrezioni e le mezze ammissioni, Edf ha ufficializzato oggi lo slittamento del riavvio dei 4 reattori della centrale nucleare di Tricastin, fermata alla fine di settembre dall’Autorità per la sicurezza nucleare Asn per il rischio di inondazione in caso di terremoto. Dai dati forniti da Edf all’operatore della rete elettrica Rte, si apprende che – anziché tornare in parallelo il 27 novembre come sinora indicato – l’unità 2 riprenderà la produzione il 4 dicembre, la 4 il 7 dicembre e la 3 il 10 dicembre. Per l’unità 1 è invece confermato il riavvio il 31 dicembre.
Prima della fine dell’anno dovrebbero dunque tornare in funzione tutti e quattro i reattori da 915 MW di Tricastin, anche se il condizionale è d’obbligo visto che quello di oggi non è il primo rinvio. Intanto, sull’onda dei problemi alle installazioni nucleari e dell’allerta di Rte su possibili rischi per il sistema elettrico francese nell’inverno che sta per iniziare, le rappresentanze dei lavoratori di Edf hanno lanciato un allarme sulla fragilità del parco di generazione transalpino, “fortemente degradato” a causa della “scarsità di mezzi di produzione non intermittenti”.

Una nota del Comité central d’entreprise (Cce) spiega che “Edf ha fermato le centrali termiche a olio a causa della
insufficiente remuneratività, facendo mancare una produzione di 2.400 MW”. A questo si aggiunge la decisione del
Governo di chiudere le centrali a carbone entro il 2022 e la messa a gara delle concessioni idroelettriche imposta alla Francia dalla Ue, che secondo il Cce metterebbe a repentaglio i principi della sicurezza degli approvvigionamenti e dell’efficacia di funzionamento sinora garantiti dalla gestione pubblica.
Il Cce chiede dunque di non chiudere le centrali a carbone e non privatizzare quelle idroelettriche e, al tempo stesso, di realizzare con urgenza nuovi impianti termoelettrici a gas, a biomasse e nucleari (Epr).

Fonte: QE