Il nucleare francese spinge il rincaro delle bollette

L’emergenza elettrica nucleare francese di gennaio ha fatto salire l’inflazione in primavera

Nell’andamento dell’inflazione rilevato dall’Istat per il mese di aprile (+0,9 rispetto a un anno prima) questa volta il rincaro dei prezzi non è dovuto agli incerti del greggio bensì ai guai atomici dei francesi. Il contributo più influente sull’inflazione di aprile è quello dei «Beni energetici regolamentati», cioè le tariffe di luce e gas per le famiglie e le piccole attività che non si sono rivolte al mercato libero. In aprile rileva l’Istat, luce e gas sono rincarati del +5,7%, contro il -1,2% del mese precedente, a cui contribuiscono in misura simile la corrente (+5,4%) e il gas (+5,9%), i quali in marzo invece avevano offerto un ribasso (-1,0% e -1,4%).

Il motivo del rincaro di aprile per luce e metano è per l’emergenza elettrica francese di gennaio. Correttamente la fusione d’acciaio con cui erano stati realizzati alcuni dei 58 reattori atomici delle 19 centrali nucleari francesi. L’acciaio poteva presentare fratture pericolose. Così per condurre i controlli furono fermati più di venti reattori proprio mentre un’ondata di freddo faceva salire la domanda di elettricità e di gas. Le centrali francesi furono appena sufficienti a soddisfare la domanda, e smisero di esportare chilowattora al resto d’Europa. Sulle borse elettriche del continente il listino dell’elettricità salì di colpo.

Le centrali a metano, come quelle italiane, dovettero marciare a tutta forza, e il metano non bastava: le quotazioni del gas crebbero a dismisura. In Italia, il prezzo unico nazionale dell’elettricità rincarò del 55% in gennaio. Così il 1° aprile l’Autorità dell’energia ha aggiornato le bollette dell’elettricità con un rincaro: «Fenomeni che hanno portato a quotazioni dell’energia elettrica nel primo trimestre molto più alte rispetto a quelle attese — spiega l’Autorità dell’energia — con una differenza di costi di acquisto ora da recuperare, a cui si è associato anche un moderato aumento dei costi di dispacciamento».

E all’estero? Le cifre del Sole24Ore Infodata dicono che per costo le bollette italiane del gas si collocano terze in Europa dopo Svezia e Spagna, quelle dell’elettricità per le famiglie sono in quinta posizione dopo Danimarca (la più cara), Germania, Belgio e Portogallo.

Fonte: Jacopo Giliberto – Il Sole-24 Ore