Iren, Torino e Genova ora sono alleate

Si decide a settembre. La partita si gioca su equilibri e nuove strategie

Alla vigilia della riunione del Consiglio d’amministrazione di Iren che oggi dovrebbe approvare un bilancio semestrale molto buono era quasi scontato che dal vertice tra la sindaca di Torino Chiara Appendino e il primo cittadino di Genova, Marco Bucci, non si potevano prendere e, soprattutto, annunciare decisioni sul futuro da parte delle due città che attraverso la finanziaria Fsu detengono il 35,96 per cento della multiutility. Ma dall’incontro che si è svolto nel capoluogo ligure durato più di due ore anche se non sono arrivate decisioni strategiche – saranno prese entro il 30 di settembre è emersa una precisa volontà politica che può leggere nella brevissima dichiarazione congiunta: esiste massima sintonia tra le due amministrazioni. Sintonia che va oltre il colore politico delle due maggioranze (i grillini governano Torino e il centrodestra Genova) e che potrebbero prefigurare scenari inediti all’interno della governance complessiva.

Quel che è certo è che la riunione di ieri ha certificato il passaggio dalla fase del dialogo iniziata con la visita di Bucci a Torino a quella di un asse per altro benedetto dal governatore della Liguria. Giovanni Toti, infatti, è salito a Palazzo Tursi per un breve saluto. Poi uscendo ha spiegato ai giornalisti: «Auspico che i comuni azionisti di Iren trovino un accordo per rafforzare la loro presenza nel Gruppo». Toti, naturalmente, non ha alcuna intenzione di interferire ma dal suo punto di vista quel «rafforzamento» potrebbe avere un peso «per orientare gli investimenti sul territorio».
Se il ragionamento di Toti è giusto allora l’ipotesi di una separazione consensuale tra le due città con l’uscita da Fsu – per legge un comune non può avere due finanziarie ed è il caso di Torino – non metterebbe in discussione il patto d’azione tra le due città. «Abbiamo una società in comune, perciò dobbiamo decidere quale sarà il suo futuro e soprattutto cosa deve fare in futuro», ha spiegato Bucci. E se Appendino si attiene al comunicato congiunto – «Abbiamo valutato tutti gli scenari possibili e proseguiremo il confronto a settembre» – il sindaco di Genova aggiunge: «Dall’uscita da Fsu al rafforzamento fino all’integrazione con la partecipazione di altri Comuni, tutti gli scenari restano in piedi. Abbiamo veramente fatto un lavoro come si fa nelle aziende serie: si affrontano tutti gli scenari possibili e poi alla fine si sceglie facendo un bilancio di tutti i pro e tutti i contro». Alla riunione di ieri, infatti, hanno partecipato anche gli assessori al Bilancio (per Genova Pietro Piciocchi e per Torino, Sergio Rolando) e il presidente di Fsu, Edoardo Aschieri. Bucci, poi, ha anche fatto un passaggio in più: «Stiamo lavorando bene anche con Reggio Emilia, in qualità di portavoce degli altri azionisti pubblici di Iren dell’Emilia Romagna».

In ogni caso tutte e due le strade consentirebbero a Torino e Genova, entrambi alle prese con problemi di bilancio, di
avere le mani più libere per massimizzare le rispettive quote societarie. Quel che è certo, comunque, è che ogni decisione dovrà essere ponderata e valutata con estrema attenzione soprattutto per gli assetti della multiutility, società quotata e sottoposta a vincoli proprietari (di natura pubblica) e di governance.

Fonte: Maurizio Tropeano – La Stampa