Ipex. Quel Dna della competizione difficile da innestare in Italia

La vicenda del Ddl concorrenza la dice lunga. Intanto si chiude l’effetto festività sui mercati

Con questa settimana si è concluso il ciclo iniziato a Pasqua di andamenti anomali della domanda, con la presenza di festività e “ponti” che rendono non omogenee le serie settimanali ed impediscono confronti significativi. Lo scorso anno il 1 maggio cadeva di domenica, mentre nel 2017 è stato di lunedì: appena ovvia quindi la contrazione dei consumi del 4,63%, limitata anzi delle condizioni climatiche. Dopo un inverno mite stiamo attraversando una primavera con temperature inferiori alle medie stagionali, che hanno prolungato il riscaldamento, soprattutto al Nord, ed il ricorso alle stufe elettriche, offrendo in tal modo un sostegno ai consumi. Sulla settimana precedente i carichi sulla rete sono saliti del 2,09%, ma dobbiamo ricordare che il 25 aprile, a differenza del 1 maggio, offriva la possibilità di un “ponte” e nel breve possiamo quindi considerare la domanda sostanzialmente stabile. Sul fronte dei prezzi vi è stata una flessione in tutta Europa (il 1 maggio del resto era ovunque festivo, con riduzione generalizzata della domanda), particolarmente accentuata in Germania, per una robusta ripresa della produzione eolica ed il base load sull’EEX è sceso di oltre il 30%, portandosi a 19,38 €/MWh. Per ragioni opposte (bassa ventosità in tutta la zona Sud e sulle Isole) in Italia il PUN non si è quasi mosso, rimanendo a 44,19 €/MWh, contro i 44,48 €/MWh della settimana precedente.

A questa stabilità hanno per altro concorso anche il ridursi delle importazioni (con le principali interconnessioni in manutenzione programmata) ed un livello elevato del prezzo zonale in Sicilia, superiore ai 60 €/MWh, per limitazioni nel collegamento con la penisola. Intanto, dopo diciotto mesi dal suo avvio, si è chiuso il tormentato esame da parte del Senato del Ddl Concorrenza, con un ulteriore rinvio del superamento dei prezzi regolati del regime di maggior tutela. Una vicenda questa che dimostra ancora una volta come il DNA della competizione sia difficile da innestare nella società italiana che continua a manifestare una pervicace riluttanza alle logiche di mercato. Basti ricordare che la legge sulla concorrenza, introdotta nel luglio 2009, dovrebbe avere cadenza annuale e la prima edizione era quindi attesa nel 2010. Ora si può discutere se lo strumento fosse il migliore, ma in ogni caso arrivarci dopo sette anni e demandando gran parte della sua attuazione a futuri atti del Governo, la dice lunga sulla reale aspirazione a promuovere la concorrenza. Il capitolo sull’energia è esemplare al riguardo.

Fonte: Energy Advisors – QE