Gas, a marzo il caldo frena i consumi
Analizzando la domanda per settore di consumo, i prelievi del comparto civile sono diminuiti di ben il 18,4% su marzo 2016, oltre 700 mln mc in meno, a 3.150,1 mln mc (-18,7% sul 2015). Un calo che ha più che compensato l’aumento dei prelievi delle centrali elettriche, comunque contenuto a +2,3% a 1.814,7 mln mc dopo la fine delle tensioni di gennaio e inizio febbraio sul nucleare francese (+11,1% sul 2015), e il +4,7% a 1.258,6 mln mc registrato dall’industria (+3,7% sul 2015). Se si ripercorre la serie storica, in un confronto tra i mesi di marzo degli ultimi quindici anni attraverso i numeri indice (marzo 2003=100), i consumi del mese appena concluso (84,2) sono i secondi più bassi del periodo, preceduti dal 2014 (78,9) e seguiti dal 2012 (85,5). A livello cumulato nei primi tre mesi dell’anno l’Italia ha consumato 25.608,5 mln mc in aumento dell’8,6% sul 2016 e dell’8,3% sul 2015. L’incremento nel trimestre del termoelettrico è dell’17,3% a 6.698,6 mln mc (+31% sul 2015), quello dell’industria del 6,2% a 3.736,5 mln mc (+6,2% sul 2015) e quello del settore civile del 4,4% a 14.378,6 mln mc (-0,2% sul 2015). Passando all’offerta, in netta controtendenza sui minori prelievi complessivi di marzo l’import è aumentato del 9,1% a 5.349 mln mc (+9,7% sul 2015) riducendo di quasi due terzi (-61%) le erogazioni nette dagli stoccaggi, in calo di quasi 1 miliardo di mc a 605,7 mln mc (-59,3% sul 2015).
Continua la consueta frenata della produzione nazionale, in calo del 4,9% a 492,2 mln mc (-10,2% sul 2015). L’incremento delle importazioni è dovuto ancora una volta all’Algeria, il cui apporto, si conferma ai massimi superando questo mese addirittura la Russia: 2.219,8 mln mc sono arrivati via gasdotto Transmed con un balzo del 320,4% sul 2016 e del 437,6% sul 2015, facendo dell’Algeria la prima fonte davanti alla Russia che cede un 47% a 1.554,2 mln mc (-43% sul 2015)*. In relativa ripresa anche il Nord Europa (+15,2% a 673,2 mln mc) e il Gnl del Qatar a Rovigo (+34,2% a 541,3 mln mc) mentre la Libia, colpita da uno stop della produzione del giacimento Wafa, cede un 20,4% a 359,4 mln mc. Sempre fermi i terminal di Panigaglia e Livorno. A livello cumulato la Russia cede un 9% nel trimestre contro il +93,7% dell’Algeria, ma resta ancora prima fonte con 6,7 mld mc contro i 6,3 mld mc del paese africano.
Fonte: Agata Gugliotta, Gionata Picchio e Antonio Sileo – Staffetta Quotidiana