Gas, a marzo il caldo frena i consumi

Corre l’import, l’Algeria supera la Russia

Consumi civili -18,3%. Fine dell’emergenza Francia contiene l’aumento delle centrali +2,3%. Industria +4,7%. Bene il trimestre (+8,6%). Import +9,1%. Frenata delle erogazioni da stoccaggio: quasi 1 mld mc in meno Le temperature miti di marzo hanno pesato sui consumi nazionali di gas, complessivamente in calo nonostante l’aumento dei comparti termoelettrico e civile. In controtendenza sono balzate le importazioni, con un sorpasso dell’Algeria sulla Russia che non si vedeva da anni, con parallelo crollo del erogazioni dagli stoccaggi. In marzo le temperature miti e la fine dell’emergenza elettrica francese pesano sui consumi di gas italiani. Secondo le elaborazioni della Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, nel mese appena concluso l’Italia ha consumato 6.447,3 mln di mc di gas, in calo dell’7,8% o oltre 500 milioni di mc sullo stesso mese del 2016 (-6,7% su marzo 2015).

Analizzando la domanda per settore di consumo, i prelievi del comparto civile sono diminuiti di ben il 18,4% su marzo 2016, oltre 700 mln mc in meno, a 3.150,1 mln mc (-18,7% sul 2015). Un calo che ha più che compensato l’aumento dei prelievi delle centrali elettriche, comunque contenuto a +2,3% a 1.814,7 mln mc dopo la fine delle tensioni di gennaio e inizio febbraio sul nucleare francese (+11,1% sul 2015), e il +4,7% a 1.258,6 mln mc registrato dall’industria (+3,7% sul 2015). Se si ripercorre la serie storica, in un confronto tra i mesi di marzo degli ultimi quindici anni attraverso i numeri indice (marzo 2003=100), i consumi del mese appena concluso (84,2) sono i secondi più bassi del periodo, preceduti dal 2014 (78,9) e seguiti dal 2012 (85,5). A livello cumulato nei primi tre mesi dell’anno l’Italia ha consumato 25.608,5 mln mc in aumento dell’8,6% sul 2016 e dell’8,3% sul 2015. L’incremento nel trimestre del termoelettrico è dell’17,3% a 6.698,6 mln mc (+31% sul 2015), quello dell’industria del 6,2% a 3.736,5 mln mc (+6,2% sul 2015) e quello del settore civile del 4,4% a 14.378,6 mln mc (-0,2% sul 2015). Passando all’offerta, in netta controtendenza sui minori prelievi complessivi di marzo l’import è aumentato del 9,1% a 5.349 mln mc (+9,7% sul 2015) riducendo di quasi due terzi (-61%) le erogazioni nette dagli stoccaggi, in calo di quasi 1 miliardo di mc a 605,7 mln mc (-59,3% sul 2015).

Continua la consueta frenata della produzione nazionale, in calo del 4,9% a 492,2 mln mc (-10,2% sul 2015). L’incremento delle importazioni è dovuto ancora una volta all’Algeria, il cui apporto, si conferma ai massimi superando questo mese addirittura la Russia: 2.219,8 mln mc sono arrivati via gasdotto Transmed con un balzo del 320,4% sul 2016 e del 437,6% sul 2015, facendo dell’Algeria la prima fonte davanti alla Russia che cede un 47% a 1.554,2 mln mc (-43% sul 2015)*. In relativa ripresa anche il Nord Europa (+15,2% a 673,2 mln mc) e il Gnl del Qatar a Rovigo (+34,2% a 541,3 mln mc) mentre la Libia, colpita da uno stop della produzione del giacimento Wafa, cede un 20,4% a 359,4 mln mc. Sempre fermi i terminal di Panigaglia e Livorno. A livello cumulato la Russia cede un 9% nel trimestre contro il +93,7% dell’Algeria, ma resta ancora prima fonte con 6,7 mld mc contro i 6,3 mld mc del paese africano.

Fonte: Agata Gugliotta, Gionata Picchio e Antonio Sileo – Staffetta Quotidiana