Francia, i numeri della débâcle nucleare

Boom dei prezzi (picco a 123 €/MWh) e dell’import (+40%)

Lo scorso ottobre, a fronte di consumi elettrici in aumento dell’1,9% rispetto allo stesso mese del 2015, la Francia ha registrato una crescita delle importazioni di elettricità del 40% e un picco di prezzo sul mercato all’ingrosso a 123 €/MWh. Dal rapporto mensile dell’operatore della rete Rte, pubblicato oggi, emergono con evidenza le ripercussioni del fermo per verifiche di alcuni reattori di Edf, tradottisi a ottobre in un calo della produzione nucleare del 16% nei confronti di un anno prima.

Il calo nucleare è stato da un lato aggravato da una contrazione del 21% della generazione idroelettrica (livello più basso dal 2009 con 3.096 GWh) e, dall’altro, attenuato dalla crescita della produzione termoelettrica (+37% a 5.061 GWh, il livello più alto dal febbraio 2015) e da rinnovabili, che grazie alle buone condizioni di ventosità e insolazione hanno messo a segno un +7% per l’eolico e un +15% per il solare. La Francia è stata perciò costretta ad aumentare le importazioni del 40% a 3.714 GWh, restando un esportatore netto ma con un saldo positivo crollato dell’89% a 522 GWh. In dettaglio, dall’Italia sono stati importati a ottobre 221 GWh (a fronte di esportazioni per 1.041 GWh), da Germania e Belgio 1.593 GWh (321 GWh), dalla Spagna 811 GWh (856 GWh), dalla Svizzera 644 GWh (1.691 GWh) e dal Regno Unito 445 GWh (328 GWh, primo deficit dal febbraio 2012).

La bassa disponibilità del parco nucleare transalpino ha provocato un forte aumento dei prezzi all’ingrosso europei, sottolinea Rte. Regno Unito, Belgio e Francia hanno evidenziato quotazioni superiori ai 100 €/MWh durante, rispettivamente, 44, 34 e 11 ore nel corso del mese. Il giorno 25 è stato toccato il picco massimo in Francia ma anche in Belgio, dove i prezzi sono schizzati a 299 €/MWh.

Fonte: Quotidiano Energia