Eer, l’associazione dei retailer indipendenti Ue al debutto

Fondata da Aiget, Bne, Acie e Oberoende Elhandlare. Tra le richieste, un “passaporto” europeo

Prima uscita pubblica per la European Energy Retailers (Eer), associazione europea dei commercializzatori indipendenti di energia fondata da Aiget (Italia), Bne (Germania), Acie (Spagna) e Oberoende Elhandlare (Svezia). La nuova associazione, che si propone di difendere gli interessi del settore a livello comunitario, è stata presentata ieri a Bruxelles in occasione della EU Sustainable Energy Week. “I nuovi fornitori e quelli indipendenti dalle reti devono spesso superare notevoli barriere, mentre la concorrenza transfrontaliera procede a rilento”, ha spiegato il presidente di Aiget, Massimo Bello. “C’è bisogno di una chiara separazione tra le attività regolate e quelle competitive”, ha aggiunto l’a.d. di Bne, Robert Busch, secondo il quale “l’uso delle infrastrutture energetiche e l’accesso ai dati e alle informazioni di mercato devono essere basati su procedure e condizioni comprensibili e trasparenti”.

Nella dichiarazione costitutiva di Eer vengono tracciati i principi chiave, che presuppongono un ruolo attivo dei consumatori. Innanzitutto, occorre una reale concorrenza a livello nazionale ed europeo e in questo senso l’associazione pone l’accento sull’unbundling (per evitare che i monopoli naturali frenino la concorrenza), sulla liquidità del mercato (“essenziale” per favorire la trasparenza e l’hedging) e sull’accesso della generazione, storage e domanda a tutti i mercati organizzati e ai servizi di bilanciamento su un equo terreno di confronto. Dovranno poi essere eliminate dalle bollette tutte le componenti non legate all’energia. Gli altri principi sono: il settore energetico deve rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione, l’integrazione dei mercati europei deve essere completata, le tariffe di rete devono incentivare le soluzioni più efficienti.

Tra le proposte di Eer anche un “passaporto” comune europeo per i retailer, che permetta agli operatori registrati e autorizzati in uno Stato membro Ue di fornire energia e servizi ai clienti di tutti gli Paesi europei. “Sebbene sia possibile offrire servizi transfrontalieri Ue in molti settori, questo non è ancora possibile per l’energia”, ha stigmatizzato il segretario generale di Acie, Alejandro García, rimarcando le profonde differenze ancora esistenti tra i Paesi Ue a 20 dalla liberalizzazione, sia in termini di accesso al mercato che di prezzi regolati. L’idea di un’associazione dei retailer europei è nata l’anno scorso a Bruxelles durante un incontro organizzato da Ceer, in cui Aiget, Bne, Acie e Oberoende Elhandlare hanno concordato l’avvio di una serie di riunioni per discutere ed esporre i problemi di interesse comune.

A un primo appuntamento sempre a Bruxelles il mese seguente, è seguito un secondo incontro a Milano lo scorso gennaio e a marzo si è svolta una terza riunione a Berlino, in occasione della quale è stato deciso di avviare il percorso di creazione dell’associazione. Nei prossimi mesi Eer intende partecipare attivamente al dibattito sul clean energy package, che “contiene molte proposte che vanno nella giusta direzione”. L’obiettivo, ha affermato in una nota il presidente di Oberoende Elhandlare, Johan Öhnell, è “creare consumatori più attivi, favorire una reale concorrenza e raggiungere una vera Unione energetica integrata”.

Fonte: Quotidiano Energia