Ecco il pacchetto energia Ue
E’ una vera e propria “lenzuolata” sull’energia quella presentata oggi dalla Commissione europea, che ha pubblicato l’atteso pacchetto (oltre 1.000 pagine) contenente le proposte per l’efficienza, le rinnovabili, il mercato interno dell’elettricità, i biocarburanti, la governance dell’Unione energetica, Acer e la sicurezza delle forniture. Il pacchetto – battezzato “Clean Energy for All Europeans” – mantiene inalterato il target del 27% al 2030 per le rinnovabili indicato dal Consiglio Europeo ed elimina la priorità di dispacciamento per i nuovi impianti con potenza superiore a 500 kW (250 kW dal 2026), anche se gli impianti Fer dovranno essere gli ultimi ad essere distaccati dalla rete in caso di emergenza.
La proposta di direttiva inasprisce i criteri di sostenibilità delle bioenergie, che ora includono le biomasse e il biogas per riscaldamento e generazione elettrica. In particolare, nel post 2020 i biofuel avanzati dovranno emettere almeno il 70% in meno di gas-serra dei carburanti fossili, le biomasse forestali usate a fini energetici dovranno rispettare rigorosi standard e tenere conto dei Lulucf, gli impianti di produzione di calore ed elettricità da biomasse e biogas superiori a 20 MW dovranno permettere un risparmio di gas-serra dell’80%. Centrale sarà il ruolo dei consumatori, che potranno autoprodurre l’elettricità e fornire il surplus alla rete e organizzarsi in gruppi per la generazione, il consumo, lo stoccaggio e la vendita di energia da rinnovabili. Per quanto riguarda la proposta di direttiva sull’efficienza, la Commissione ha aumentato al 30% il target al 2030 indicato dal Consiglio nel 27%. Il target sarà vincolante e tutti gli Stati membri dovranno contribuire al suo raggiungimento nell’ambito dei Piano nazionali per l’energia e il clima previsti dal regolamento sulla governance dell’Unione energetica.
In dettaglio, la proposta dell’esecutivo comunitario contiene un quadro generale per il miglioramento dell’efficienza e norme settoriali per l’edilizia, le prestazioni energetiche dei prodotti (“ecodesign”), l’informazione ai consumatori (“energy labelling”) e gli aspetti finanziari. Tra questi ultimi spicca l’iniziativa “Smart finance for smart buildings”, che punta a stimolare investimenti pubblici e privati per ulteriori 10 miliardi di euro al 2020 incoraggiando una più efficace combinazione di tutte le forme di finanziamento (fondi Efsi, strutturali, nazionali etc.). L’aggiornamento della direttiva efficienza estende poi gli obblighi per i fornitori e i distributori di energia, che dovranno ridurre i consumi dell’1,5% l’anno dal 2021 al 2030. Tali obblighi potranno essere raggiunti anche con misure alternative degli Stati membri come meccanismi di sostegno all’efficienza e sistemi di misura e fatturazione avanzati.
L’efficienza sarà anche determinante per contrastare la povertà energetica. Una parte delle misure previste dovrà infatti essere indirizzata prioritariamente ai consumatori vulnerabili. Secondo la Commissione, il target del 30% per l’efficienza permetterà una ulteriore riduzione delle importazioni di combustibili fossili del 12% al 2030 (con un risparmio di 70 miliardi di euro) rispetto all’obiettivo del 27%. Analogamente, saranno creati 400.000 posti di lavoro in più. Venendo al regolamento sulla governance dell’Unione energetica, le bozze dei piani nazionali 2021-2030 dovranno essere presentate alla Commissione nel 2018 e quindi adottate l’anno successivo, mentre le relazioni sull’applicazione dei piani inizieranno nel 2021 e avranno poi cadenza biennale. Una prima revisione è prevista tra il 2023 e il 2024. La tempistica, ha sottolineato Sefcovic, è “sincronizzata con le tappe dell’accordo sul clima di Parigi”. Il pacchetto include inoltre una comunicazione per la “Strategia europea per i sistemi di trasporto cooperativi intelligenti” (C-Its), che ha l’obiettivo di digitalizzare il settore e renderlo più efficiente e sicuro.
Fonte: Quotidiano Energia