BP Energy Review, l’outlook al 2050
BP ha deciso di dare il via a una maratona di tre giorni di incontri virtuali per presentare il BP Energy Outlook 2020, che si pone l’ambizioso obiettivo di fare previsioni sul settore energetico al 2050.
“Mentre il mondo si muove verso una riduzione delle emissioni di CO2, il sistema energetico globale si ristruttura fondamentalmente, diventando più diversificato, guidato dalle esigenze dei clienti, con una maggiore concorrenza tra i combustibili”, si legge nel comunicato che annuncia la diffusione del rapporto. “Il consumo di energia si allontana dai combustibili fossili e le energie rinnovabili crescono rapidamente mentre il mondo continua ad elettrificarsi – prosegue la nota – Sono necessarie misure politiche decisive, come aumenti significativi dei prezzi del carbonio, per ottenere una riduzione duratura delle emissioni derivanti dall’uso di energia”.
L’edizione 2020 del BP Energy Outlook “esplora i possibili percorsi per la transizione energetica globale, come possono evolversi i mercati energetici globali nei prossimi trent’anni e le principali incertezze che possono modellarli”. Guardando al 2050, un decennio in più rispetto alle precedenti edizioni, l’Outlook si concentra su tre scenari principali, scenari in cui “la domanda globale di energia continua a crescere per almeno una parte del periodo fino al 2050”. Tuttavia, in questo periodo, la struttura della domanda di energia cambia radicalmente, “con un ruolo decrescente per i combustibili fossili compensato da un aumento quota per le energie rinnovabili e un ruolo crescente per l’elettricità”.
Il Ceo Bernard Looney ha commentato: “Il BP Energy Outlook è prezioso per aiutarci a comprendere meglio il panorama energetico in evoluzione ed è stato determinante nell’aiutarci a sviluppare la nostra nuova strategia. Quest’anno l’Outlook si estende di un decennio in più rispetto a prima, fino al 2050, l’anno entro il quale intendiamo realizzare la nostra ambizione zero emissioni nette”.
“Anche se la pandemia ha drasticamente ridotto le emissioni globali di CO2, il mondo resta su un sentiero insostenibile. Tuttavia, l’analisi nell’Outlook mostra che, con misure politiche decisive e scelte più a basso tenore di carbonio da parte delle aziende e dei consumatori, la transizione energetica può ancora essere realizzata”. “È uno dei motivi per cui resto ottimista riguardo al futuro e spero che i lettori troveranno utile il rapporto mentre cerchiamo tutti di fare la differenza”.
I 3 scenari
L’Outlook 2020 esplora la transizione energetica al 2050 utilizzando tre scenari principali. “Queste non sono previsioni ma, basate su ipotesi alternative tra le varie politiche e le preferenze della società, sono progettate per aiutare a esplorare la gamma di risultati possibili nei prossimi 30 anni”, spiega BP.
Scenario Rapid: presume l’introduzione di misure politiche, guidate da un aumento significativo dei prezzi della CO2, che si traducono in una riduzione delle emissioni derivanti dall’uso di energia di circa il 70% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2018. Rapid è sostanzialmente in linea con gli scenari che sono coerenti con la limitazione dell’aumento delle temperature globali entro il 2100 a ben al di sotto dei 2° C rispetto ai livelli preindustriali.
Scenario Net Zero: presume che le misure politiche di Rapid siano rafforzate da cambiamenti significativi nel comportamento e nelle preferenze della società e dei consumatori, come una maggiore adozione di economie circolari e di condivisione e il passaggio a fonti di energia a basse emissioni di Co2. Ciò aumenta la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2050 a oltre il 95%. Net Zero è sostanzialmente in linea con una serie di scenari coerenti con l’aumento della temperatura limite a 1,5 °C.
Scenario Business-as-usual (BAU): presume che le politiche, le tecnologie e le preferenze sociali del governo continuino ad evolversi in un modo e con la velocità visti nel recente passato. In BAU, le emissioni di carbonio derivanti dall’uso di energia raggiungono il picco a metà degli anni 2020 ma non diminuiscono in modo significativo, con emissioni nel 2050 inferiori del 10% rispetto ai livelli del 2018.
Entrambi gli scenari Rapid e Net Zero ipotizzano un aumento significativo dei prezzi della CO2, raggiungendo 250 $/tonnellata nel mondo sviluppato entro il 2050 e 175 $/tonnellata nelle economie emergenti. Il prezzo della CO2 è molto più basso nello scenario BAU, con i prezzi che raggiungono in media solo 65-35 $/tonnellata entro il 2050 rispettivamente nelle economie sviluppate ed emergenti.
Fonte: Staffetta Quotidiana