Bollette, “oltre la metà degli italiani crede ai risparmi sul mercato libero”

Indagine Lorien Consulting: “Ma pesa più l’efficienza”. Solo un italiano su 10 sa leggere le bollette. Macrì (Estra): “Ridurre tassazione partendo dall’Iva su imposte, accise e addizionali”

Il 55% degli italiani pensa che il libero mercato possa portare risparmi in bolletta. E’ forse questo il dato più rilevante
(sopratutto nell’ottica del superamento della tutela dal 1° luglio 2019) che emerge dall’indagine di Loren Consulting
condotta per Estra.
La ricerca evidenzia ottimismo anche maggiore riguardo ai risparmi degli interventi di efficientamento energetico, efficaci per l’88% degli intervistati, mentre il 52% ritiene che entrambe le strade possano dare frutti. La propensione a cambiare fornitore resta però bassa: solo il 12% lo ha fatto negli ultimi 12 mesi, mentre il 67% di chi non lo ha fatto si dichiara soddisfatto del proprio venditore.

Dall’indagine emerge che il 59% degli italiani controlla le proprie bollette ogni volta che le riceve e che il 40% sa indicare l’importo esatto di quella della luce, mentre solo il 28% conosce i costi di quella del gas. Il 59% degli italiani si dichiara anche a conoscenza della differenza tra costi fissi (imposte) e costi variabili (valore unitario per utilizzo effettivo). Credere di sapere, sottolinea una nota, non è tuttavia sinonimo di conoscenza: gli intervistati che sanno effettivamente indicare una percentuale affine a quella corretta rappresentano solo il 12% della popolazione, circa un italiano su dieci. I dati della ricerca evidenziano inoltre come il 66% della popolazione ritenga che il peso delle imposte sulle bollette debba essere ridotto mentre il 14% degli italiani giudica il peso dei costi fissi inevitabile per il mantenimento del welfare nazionale.

“Gas ed elettricità continuano a pesare sulle tasche di famiglie e imprese proprio a causa delle elevate imposizioni fiscali – ha sottolineato il presidente di Estra, Francesco Macrì – I costi fissi sono infatti in crescita dal 2008 e sono superiori alla media europea. Per questo lo Stato deve attuare una riduzione di tale tassazione partendo dall’eliminazione dell’Iva su imposte, accise e addizionali affinché i costi si riducano con benefici evidenti. La liberalizzazione del mercato dell’energia, da attuarsi alla data prevista dal Ddl Concorrenza, ovvero a partire dal 1° luglio 2019, è una strada utile se attuata in modo chiaro e trasparente. Il percorso di liberalizzazione avrà l’effetto di stimolare una maggiore concorrenza sia a livello di prezzo, che di qualità del servizio offerto, a patto che il consumatore sia posto al centro”.

Fonte: Quotidiano Energia