Bollette: ecco come funzionerà il taglio per le piccole e medie imprese

Spetterà all’Arera rimodulare le componenti fisse per le bollette delle utenze non domestiche connesse in bassa tensione: l’intervento riguarderà 3,7 milioni di Pmi

Un taglio da 600 milioni per le bollette delle piccole e grandi imprese. La misura, annunciata con il decreto rilancio, è ormai in rampa di lancio e ricalca la proposta contenuta nella segnalazione inviata, a fine aprile, a Governo e Parlamento dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera). L’intervento per i clienti non domestici riguarderà, secondo le stime formulate dalla stessa Authority presieduta da Stefano Besseghini, almeno 3,7 milioni di Pmi danneggiate dall’emergenza coronavirus.

Il ruolo dell’Autorità
Secondo il decreto all’esame del Governo, spetterà all’Arera fissare, con propri provvedimenti, la riduzione della spesa sostenuta dalle utenze elettriche non domestiche connesse a bassa tensione per i mesi di maggio, giugno e luglio. L’intervento, che costerà alle casse pubbliche 600 milioni e che punta ad alleggerire i costi sostenuti dalle aziende colpite dal Covid-19, dovrà riguardare la quota fissa della bolletta delle piccole e medie imprese: in altri termini, le voci riguardanti “trasporto e gestione del contatore” e “oneri generali di sistema”, vale a dire tutte le componenti pagate in bolletta che servono a coprire i costi per attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale.

Come sarà calibrato il taglio
Sarà l’Autorità a dover rideterminare queste voci «senza aggravi tariffari per le utenze interessate e in via transitoria» in modo da prevedere un risparmio «parametrato al valore vigente nel primo trimestre dell’anno, delle componenti tariffarie fisse applicate per punto di prelievo». In sostanza, l’Arera dovrà innanzitutto riderminare le attuali quote fisse, indipendenti dalla potenza, relative alle tariffe di rete e agli oneri generali per tutti i clienti domestici alimentati a bassa tensione. Per i soli utenti con potenza disponibile superiore a 3,3 kilowatt (tipicamente piccoli esercizi commerciali, artigiani, professionisti, servizi e piccoli laboratori), le componenti fisse saranno rideterminate in modo da ridurre la spesa applicando una potenza “virtuale” fissata convenzionalmente a 3 kilowatt, senza che ciò comporti ovviamente alcuna limitazione ai prelievi delle Pmi interessate.

Dove confluiranno i 600 milioni necessari per l’intervento
Per attuare l’intervento, il decreto rilancio dispone che il ministero dell’Economia versi i 600 milioni in due tranche sul conto emergenza Covid-19 istituito dall’Arera per la copertura delle misure emergenziali presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea): i primi 300 milioni entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento e i restanti 300 milioni entro il prossimo 30 novembre. Secondo le stime contenute nella segnalazione dell’Arera, la misura produrrebbe un taglio netto della bolletta, anche superiore al 70% per i clienti con 15 kilowatt di potenza impegnata.

Fonte: Celestina Dominelli – Il Sole-24 Ore