Ipex. Il vento fa calare i prezzi (in attesa di notizie sul nucleare francese)

Pare essere l’eolico il vero driver delle quotazioni in Francia, Germania e Italia (Pun -8,7% a 65,89 €/MWh, di10 centesimi € inferiore al Powernext)

Lo stato di avanzamento dei lavori di manutenzione straordinaria, in corso sul parco nucleare francese, rimane avvolto nel mistero e la mancanza di queste informazioni rende quasi indecifrabile l’interpretazione della dinamica in corso. Al momento possiamo solo constatare un raffreddamento dei prezzi in Francia, con un immediato riflesso sulla Borsa italiana, come su quelle degli altri paesi confinanti. Sul Powernext il base load settimanale è sceso del 6,5%, riportandosi a 65,97 €/MWh, con un trend di discesa che per giovedì 23 novembre ha segnato 54,15 €/MWh. Il PUN a sua volta ha seguito questo andamento, con una contrazione dell’8,7%, e con 65,89 €/MWh è stato di 10 centesimi di euro inferiore al prezzo francese.

Non è però detto che questa inversione di tendenza significhi che la crisi sia prossima ad esaurirsi e sia rapido il pieno ritorno in esercizio di tutto il nucleare transalpino, con un conseguente rientro delle quotazioni sui livelli fisiologici. Nell’ultima settimana la ventosità, assai debole nelle scorse settimane su tutta l’Europa continentale, è aumentata notevolmente e la Francia, per quanto partita in ritardo, dispone ormai di un parco eolico di oltre 13 GW. Le piogge finalmente arrivate hanno poi migliorato la precaria situazione dell’idroelettrico ed insomma un maggior apporto delle rinnovabili ha concorso al raffreddamento dei prezzi forse più dei miglioramenti della produzione nucleare, che, stando ai dati disponibili, risultano ancora limitati. Una conferma di questa ipotesi viene dai prezzi tedeschi.

La Germania ha risentito relativamente poco della vicenda francese, per il suo singolare mix di carbone e rinnovabili e comunque l’EEX ha visto salire il base load da 30 a 42 €/MWh (ragioniamo sempre sulle medie settimanali). Nell’ultima settimana anche sull’EEX abbiamo avuto una flessione dei prezzi, scesi a 34,16 €/MWh, ma crollati ad €/MWh 9,42 domenica 19 e soprattutto ritornati solo a 31,72 €/MWh mercoledì 22 ed a 23,36 €/MWh giovedì 23. E’ stato il vento insomma il vero driver del calo dei prezzi, che potrebbe proseguire se si confermano le previsioni di una sostenuta ventosità ancora per alcune settimane. Questo vale anche per i prezzi sul MGP, che parimenti hanno risentito non solo del ridursi di quelli francesi, ma non meno di una sostenuta ripresa dell’eolico e non a caso si è registrato un sostenuto differenziale, superiore ai 10 €/MWh nei prezzi zonali, tra Nord da un lato e Centro-Sud ed Isole da un altro.

Fonte: Energy Advisors – QE