Fusione Snam-Terna, Stato azionista, bollette elettriche

Il “programma” di Patuanelli per ripartire In un’intervista al Sole 24Ore

Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha illustrato alcuni dettagli delle misure in arrivo nel Decreto aprile: 600 milioni di euro per il taglio delle bollette per le Pmi; un nuovo Fondo di solidarietà per micro, piccole e medi imprese da 8 miliardi; altri 4 miliardi sul Fondo di garanzia; sblocco dei pagamenti della Pa così come auspicato dal presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi; forse un potenziamento dell’ecobonus; in futuro un ruolo sempre più forte dello Stato che per il settore energia potrebbe vedere una fusione tra Snam e Terna, tema molto in voga nel 2012, al tema della separazione di Snam da Eni. Lo ha raccontato il ministro in un’intervista pubblicata questa mattina sul Sole24Ore.

Il decreto-legge in arrivo, forse questa settimana, “avrà un corposo compendio normativo di indennizzi diretto soprattutto per le microimprese”. Per il “Fondo di solidarietà nazionale per le micro e Pmi” con dotazione di circa 8 miliardi il Governo sta lavorando sui sistemi di erogazione media di 5mila euro per ogni impresa fino a nove dipendenti. “Per quanto riguarda gli indennizzi, stiamo valutando i migliori sistemi di erogazione ad esempio tramite l’Agenzia delle entrate con accredito su conto corrente”. La platea individuata “è di 1,6 milioni di soggetti. Nel pacchetto per le imprese, aggiungo, ci saranno anche lo sblocco di 12 miliardi di pagamenti della Pubblica amministrazione”.

Patuanelli ha quindi chiarito il piano per il taglio degli oneri di sistema: “Agiremo sulle utenze non domestiche con potenza superiore a 3 kW, per un costo di 600 milioni. Per tre mesi, maggio, giugno e luglio, i contatori che hanno una potenza impiegata superiore saranno equiparati a quelli a 3 kW. Questo abbatterà gli oneri fissi e chi è rimasto chiuso in questi tre mesi riceverà una bolletta quasi pari a zero”. L’esecutivo, ha aggiunto il ministro, cercherà di trarne vantaggio dal prossimo allentamento delle regole su ricapitalizzazioni di Stato e nazionalizzazioni temporanee: “A questo scopo ci saranno due linee di azione. Vareremo un fondo per la ricapitalizzazione delle imprese che hanno meno di 230 dipendenti, del valore di 5 miliardi”. Lo Stato dunque raddoppierà l’aumento di capitale deliberato dall’azienda “e dopo 6 anni e a certe condizioni, che stiamo definendo, esce senza ritirare il capitale, non saranno cioè prestiti convertibili. Ci concentreremo su aziende che hanno un valore elevato per la nostra economia, in quanto al centro di intere filiere, e hanno avuto un danno elevato da questa
emergenza”.

Per Cassa depositi e prestiti sarà creato un patrimonio per le operazioni in equity: “Lo considero un tassello di una rinascita industriale per ricreare dei grandi campioni europei, penso ai settori delle tlc, all’energia, al manifatturiero con la cantieristica navale, alla siderurgia/metallurgia e ovviamente all’automotive. Creiamo dei grandi campioni accompagnando l’impresa in questo momento di difficoltà e sostenendo tutte le filiere collegate”. Patuanelli pensa per prima cosa al progetto della rete unica Tim-Open Fiber, sulle voci di una fusione Terna-Snam ha invece commentato: “Avrebbe molto senso una sinergia tra chi gestisce la rete elettrica e chi gestisce la rete di distribuzione del gas. Credo che sia giusto iniziare a discutere di un progetto di fusione tra Snam e Terna, che potrebbe essere facilitato dai nuovi interventi in equity della Cdp”.

Patuanelli specifica comunque di non vedere uno “Stato padrone”: “È un momento di grandi crisi, e noi consentiamo alle imprese strategiche di restare sul mercato” e ha aggiunto: “dobbiamo poter accompagnare l’industria verso la creazione di campioni che poi potranno competere da soli. Sarà a quel punto che lo Stato dovrà fare un passo indietro”.
Rispondendo infine sull’ecobonus per gli edifici e il bonus per l’acquisto di auto elettriche, “contiamo di recuperare già in questo decreto l’ecobonus e il sismabonus al 100%, che diventa 120% se consideriamo il meccanismo dello sconto in fattura con la cessione dell’intero beneficio fiscale da chi ordina i lavori all’impresa che li esegue”. Per il ministro l’ecobonus sarà un volano per l’economia come furono “alla fine della seconda guerra mondiale” gli investimenti sulla casa. La misura avrà i primi effetti finanziari nel 2021 e peserebbe per il primo anno per circa 2 miliardi. Per quanto riguarda le altre misure, “per i prossimi passi molto è legato all’effettiva disponibilità del Recovery Fund europeo: quando si concretizzerà potremo rilanciare quegli interventi, a partire dagli sgravi sul costo del lavoro per il rientro delle imprese che hanno delocalizzato. Intanto vanno ancora realizzati gli obiettivi annunciati con il decreto liquidità”.

Fonte: Staffetta Quotidiana,