Borsa elettrica, gennaio ai massimi dal 2012

L’effetto Francia spinge il PUN medio a 72,24 €/MWh, +28% su dicembre e +55% su gennaio 2016. Exp ort +68,6% ai massimi da 11 anni, record negativo per l’import (-47,9%). Gas al 53% delle vendite. MSD, acquisti Terna +76% ai massimi da sei anni e mezzo

Il prezzo medio di acquisto sulla borsa elettrica in gennaio ha registrato un forte rialzo sia sul mese precedente (+15,80 €/MWh, +28,0%) che su gennaio 2016 (+25,76 €/MWh, +55,4%), raggiunge il livello più alto da ottobre 2012, pari a 72,24 €/MWh, sotto la spinta delle tensioni in Francia per la ridotta offerta nucleare, che hanno prodotto un sensibile rialzo dei prezzi francesi e dei paesi vicini. La soglia dei 100 €/MWh, spiega il GME nella consueta nota di sintesi sulla sua newsletter, è stata superata nel 10% circa delle ore del mese, con un picco di 162,41 €/MWh alle 9 di mercoledì 25 gennaio. L’analisi per gruppi di ore rivela vigorosi incrementi tendenziali sia nelle ore di picco (+32,15 €/MWh; +56,6%) che nelle ore fuori picco (+21,77 €/MWh; +51,9%), con prezzi attestatisi rispettivamente a 88,96 e 63,67 €/MWh, entrambi ai massimi da oltre tre anni.

In aumento il rapporto picco/baseload a 1,23. I prezzi di vendita registrano in tutte le zone un sensibile rialzo sia nel confronto tendenziale che in quello congiunturale, più intenso nelle zone settentrionali del Paese penalizzate, oltre che dalla riduzione delle importazioni conseguente al protrarsi della crisi francese, dalla restrizione, in alcuni giorni del mese, dei transiti con il resto della penisola. Nord e Centro Nord allargano pertanto lo spread con le altre zone (15-20 €/MWh) portandosi rispettivamente a 78,19 €/MWh e 73,87 €/MWh, ambedue ai massimi da ottobre 2012. Nelle altre zone i prezzi di vendita sono oscillati tra i 62,91 €/MWh della Sicilia e 58,97 €/MWh del Sud, tutti ai massimi dell’ultimo anno e mezzo.

I volumi di energia elettrica scambiati nel Sistema Italia segnano un nuovo aumento su base annua del 4,2% che si ridimensiona a +2,7% considerando i due giorni lavorativi in più di gennaio 2017. Si tratta del terzo aumento consecutivo, con cui i volumi scambiati si riportano, con 25,9 milioni di MWh, ai livelli del gennaio 2012. Gli scambi nella borsa elettrica, pari a 19,0 milioni di MWh (+8,6%), si attestano sul livello più alto degli ultimi tre anni e mezzo mentre i volumi scambiati over the counter, registrati sulla PCE e nominati su MGP, ripiegano a 7,0 milioni di MWh (-6,3%). Pertanto la liquidità del mercato, in aumento di 4,9 punti percentuali su dicembre e di 3,0 rispetto ad un anno fa, balza a 73,1%, ai massimi dall’autunno 2013. Gli acquisti nazionali, sostenuti anche dalle basse temperature, segnano un chiaro incremento su base annua attestandosi a 24,8 milioni di MWh (+2,4%). A trainare la crescita gli acquisti nelle zone centrali della penisola (+22,0% il Centro Nord, +11,2% il Centro Sud) e nelle isole, mentre si riducono fortemente al Sud (-19,8%) e permangono stabili al Nord. Ancora in deciso rialzo le esportazioni che, stimolate dagli alti prezzi delle borse estere, si confermano sui livelli più alti degli ultimi undici anni a quota 1.124 mila MWh (+68,6%).

Le vendite di energia elettrica delle unità di produzione nazionale, favorite dal sensibile calo delle importazioni dall’estero, evidenziano una crescita tendenziale del 16,0% e si portano a 23,5 milioni di MWh, livello tra i più alti dal 2012. L’aumento delle vendite ha riguardato soprattutto le zone continentali, tra cui spicca il Nord con un +28,6%. Le importazioni di energia dall’estero, con un crollo del 47,9% su base annua, segnano un record negativo per il mese di gennaio a quota 2,4 milioni di MWh. A gennaio le vendite da impianti a fonte rinnovabile si attestano a 6,0 milioni di MWh, con un calo dell’1,8% su base annua determinato dalla fonte eolica (-11,1%) e ‘solare e altre’ (-5,2%); in controtendenza la fonte idraulica (+7,7%). Per contro si evidenzia ancora la forte crescita delle vendite da impianti a fonte tradizionale (+24,0%), trainata sempre dagli impianti a gas le cui vendite, in crescita tendenziale del 34,2%, si portano ai massimi da marzo 2013 a quota 12,6 milioni di MWh. Pertanto la quota delle vendite degli impianti a fonte rinnovabile cede 4,6 punti percentuali e scende a 25,3%, mentre la quota degli impianti a gas ne guadagna 7,2 e sale a 53,3%, tra le più alte da oltre quattro anni. A gennaio i prezzi di acquisto sul Mercato Infragiornaliero (MI), dopo la battuta di arresto di dicembre, tornano a salire attestandosi tra 67,07 €/MWh di MI1 e 75,27 €/MWh di MI5, tutti ai massimi da luglio 2015.

Va tuttavia considerato che solo i prezzi di MI1 ed MI2, al pari di MGP, si riferiscono a tutte le 24 ore della giornata, mentre i prezzi di MI3, MI4 ed MI5 solo ad un numero limitato (rispettivamente le ultime 16, 12 e 8 ore). Anche su base annua, i prezzi di acquisto delle cinque sessioni di MI registrano consistenti rincari compresi tra il +46,6% di MI1 ed il +58,8% di MI4. Il confronto con il PUN del più importante mercato a pronti (MGP), evidenzia, a parità di ore, prezzi medi di acquisto inferiori in tutte le sessioni di MI, tra cui la spicca MI1 con -7,1%. I volumi di energia complessivamente scambiati nel Mercato Infragiornaliero si attestano a 2,5 milioni di MWh, in crescita su base annua del 4,1%, trainata principalmente da MI1 (+15,0%) e da MI5 (+22,0%); in netto calo gli scambi su MI2, stabili nelle altre sessioni. A gennaio gli acquisti di Terna sul Mercato dei Servizi di dispacciamento ex-ante, con una crescita del 76,3% su base annua, si portano sull livello più alto degli ultimi sei anni e mezzo a quota 1.447 mila MWh. In crescita, seppure più contenuta, 5 anche le vendite di Terna sul mercato a scendere attestatesi a 590 mila MWh (+14,5%), massimo da luglio dello scorso anno. Nella Piattaforma Conti Energia a termine (PCE) le transazioni registrate con consegna/ritiro dell’energia a gennaio 2017, pari a 25,3 milioni di MWh, con una flessione tendenziale dell’11,1%, scendendo ai minimi da ottobre 2011. In forte calo sia le negoziazioni concluse su MTE, che scendono al minimo storico di 70 mila MWh (-81,1%), sia le transazioni derivanti da contratti bilaterali scese a 25,2 milioni di MWh (-10,3%). Le registrazioni derivanti da transazioni concluse sul nuovo Mercato dei prodotti giornalieri (MPEG) sono ammontate a 26 mila MWh in aumento rispetto a dicembre. La posizione netta in esito alle transazioni registrate sulla PCE è invece aumentata su base annua del 2,3% portandosi a 13,3 milioni di MWh.

Fonte: Staffetta Quotidiana