Boom di energia rinnovabile nel 2023. Ma non basterà per difendere l’ambiente

Nei prossimi 5 anni le fonti rinnovabili di energia continueranno a crescere in modo impetuoso

Il rapporto presentato stamattina a Londra dall’Aie, l’Agenzia internazionale dell’energia, prospetta quello scenario favorevole che sembra mitigare (ma sembra solamente) il pessimismo che oggi diffonde un’altra organizzazione internazionale, l’Ipcc dell’Onu con le sue previsioni catastrofiche sul riscaldamento del clima mondiale. Che cosa dice il rapporto Renewables dell’Aie? Dice che da qui al 2023 la crescita delle fonti rinnovabili d’energia non basterà a conseguire gli obiettivi ambientali e la tutela del clima, e che serve una strategia chiara e forte dei Governi. E dice un altro dettaglio: per qualche fortunato l’auto elettrica è già l’oggi, ma bisogna dare carburanti puliti di origine naturale per quel resto del mondo per il quale i veicoli a zero emissioni sono ancora lontani. E questo nel rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia apre per i prossimi cinque anni uno scenario di rafforzamento delle cosiddette bioenergie.

I biocarburanti e i biocombustibili.
Capitolo degli investimenti e delle tecnologie. Il rapporto Renewables prevede al 2023 una crescita interessantissima per le fonti solari (come il fotovoltaico) e per l’energia del vento, che tra le fonti energetiche pulite per produrre corrente elettrica si collocherà al secondo posto alle spalle del segmento idroelettrico. Ma siccome auto e riscaldamento saranno elettrici solamente per pochi ricchi, nel mondo crescono soprattutto le bioenergie gassose e liquide: il biodiesel prodotto per transesterificazione degli oli vegetali, la biobenzina all’alcol, il biometano ottenuto per fermentazione. Ma quali Paesi cresceranno? Secondo l’Aie il Paese più verde è il Brasile, ma per dimensioni il primo mercato sarà la Cina, il secondo sarà l’Unione europea e il terzo mercato mondiale saranno gli Usa.

La fotografia dell’energia pulita
Un concetto di inquadramento: nel mondo, l’80% dell’energia (in tutte le varie forme) è usata per produrre calore o per far muovere i mezzi di trasporto. Nel 2017, il consumo globale di energia rinnovabile è aumentato del 5% su base annua e sui consumi finali di energia la quota rinnovabile è arrivata al 10,4%. Contrariamente a quanto si pensi, la “bioenergia tradizionale” è rimasta la principale fonte di consumo di energia rinnovabile (50%). In altre parole, la legna per scaldare le abitazioni e cuocere gli alimenti è ancora la prima fonte energetica del mondo. Le politiche di sostegno sono state fondamentali: il numero di Paesi che sostengono l’elettricità rinnovabile è raddoppiato a 120, e quelli che introducono impegni a favore dei biocarburanti sono quasi triplicati a 90. Ma appena 22 Paesi hanno sviluppato politiche a favore degli usi delle fonti rinnovabili per riscaldare.

Previsioni energetiche
La quota delle energie rinnovabili dovrebbe aumentare di due punti percentuali al 12,4% nel 2023, cioè avrà un aumento più forte rispetto a quello registrato nei sei anni passati. Nei prossimi 5 anni il consumo di energia rinnovabile crescerà del 27%, con un ruolo speciale per la bioenergia che fornirà il 30% della crescita. Ma attenzione a distinguere bene le bioenergie nel loro complesso dalle bioenergie evolute. Nel mondo, miliardi di persone per scaldare le loro casupole e per cuocere i cibi usano la legna raccolta nei boschi e bruciata in fornelletti e bracieri, con conseguenze gravi per la qualità dell’aria delle stanze e per i rischi alla salute, ma le nuove bioenergie hanno un percorso tecnologico di maggiore efficienza e di bassissimo impatto ambientale. È il caso dei biocarburanti come la biobenzina e il biodiesel per i motori, in sostituzione di benzina e gasolio, o dei biocombustibili come il biometano. Il vento registra la seconda crescita, seguita dal solare fotovoltaico e dall’energia idroelettrica. Sebbene la maggior parte dell’espansione delle energie rinnovabili si verifichi nel settore elettrico, il calore rimane il più grande utente finale di energie rinnovabili nel 2023.

Italia fotovoltaica
La capacità rinnovabile dell’Italia è prevista in crescita da oggi al 2023 del 13%, pari a 7,1 gigawatt, principalmente nel solare fotovoltaico (4,9 gigawatt) e nel l’eolico (1,8 gigawatt). Tra le bioenergie (240 megawatt) promette di crescere il biogas da discarica.

La Cina è vicina
La Cina guida la crescita globale delle energie rinnovabili nel 2018-23, guidata da politiche mirate a “decarbonizzare” tutti i settori e a ridurre l’inquinamento dell’aria nelle città cinesi. In questo modo, la Cina sorpasserà la posizione dell’Europa e diventerà il più grande consumatore mondiale di energia rinnovabile entro il 2023. Il più grande consumatore di energia del mondo, il Brasile è previsto per mantenere una delle più alte quote di rinnovabili nel 2023, grazie al considerevole consumo di bioenergia nel trasporto (la tradizione di usare l’alcol nei motori a benzina che ha reso caratteristico il Brasile) e con il predominio dell’energia idroelettrica nella produzione di energia elettrica.

Tecnologie a confronto
Il settore elettrico dimostra la più rapida crescita della quota di energia rinnovabile, dal 25% del 2017 al 30% del 2023. Le tecnologie rinnovabili prevedono di fornire oltre il 70% della crescita della generazione elettrica mondiale in questo periodo, guidata dal solare fotovoltaico e seguita dal vento, energia idroelettrica e bioenergia. L’energia idroelettrica 28 rimane la più grande fonte di energia rinnovabile anche in Italia nel 2023 (53%), seguita da vento (22%), solare fotovoltaico (15%) e bioenergia (9%). Invece la quota di energie rinnovabili nel settore del calore continua la crescita modesta, passando dal 10% di oggi al 12% nel periodo 2018-23. Tra i tre settori, il contributo delle energie rinnovabili nei trasporti è il più basso (3,4% in 2017) e cresce più lentamente (meno di un punto percentuale al 3,8% nel 2023) a causa della predominanza dei prodotti petroliferi.

Fonte: Jacopo Giliberto – Il Sole-24 Ore